L’adozione come vera metrica dell’innovazione
Quando si parla di innovazione, molti pensano subito alla novità tecnologica: un software all’avanguardia, un algoritmo di intelligenza artificiale, una piattaforma sofisticata. Ma l’innovazione non si misura in complessità tecnica. Si misura in adozione.
Un’idea o una tecnologia, per quanto brillante, non è davvero innovazione finché qualcuno non la usa.
Molti fornitori di tecnologia e software house commettono un errore fondamentale: prendono come riferimento il proprio livello di digitalizzazione. Abituati a lavorare in ambienti tecnologicamente evoluti, propongono soluzioni pensate per organizzazioni già mature, senza considerare il punto di partenza del cliente.
Il risultato è spesso un disallineamento totale: strumenti troppo complessi per essere compresi, processi digitali introdotti in contesti che non li possono sostenere, progetti che falliscono perché non vengono mai davvero adottati.
È il caso, ad esempio, di chi propone un agente AI a un’organizzazione che fatica ancora a utilizzare in modo coerente la posta elettronica e le piattaforme di collaborazione.
In questi casi, non si tratta di innovazione ma di arroganza tecnologica: una dimostrazione di quanto si possa essere distanti dai reali bisogni di chi dovrebbe beneficiare del cambiamento.
Il vero innovation manager parte invece dal contesto.
E “contesto” è una parola chiave nei sistemi di gestione basati sulla High Level Structure delle norme ISO: conoscere e comprendere il contesto dell’organizzazione è il primo passo per stabilire obiettivi realistici e miglioramenti sostenibili.
Allo stesso modo, in un percorso di innovazione è essenziale capire il livello di digitalizzazione effettivo dell’impresa e costruire su quello un percorso di crescita graduale e coerente.
L’obiettivo non è “alzare il tiro” dell’innovazione, ma allargare la base della sua adozione.
Introdurre un calendario condiviso in cloud in un’azienda che non ha mai collaborato digitalmente può generare più valore di una piattaforma di machine learning installata ma inutilizzata.
L’impatto non sta nella tecnologia in sé, ma nel numero di persone che la adottano, nei comportamenti che cambiano e nei processi che migliorano.
Come scrive Everett Rogers nella sua Diffusion of Innovations, l’innovazione è tale solo quando si diffonde all’interno di un sistema sociale. È il passaggio dall’idea alla pratica quotidiana che trasforma un progetto in innovazione reale.
Una semplice formula può riassumere tutto questo:
Innovazione = livello di adozione × impatto del cambiamento
Un’idea con alto potenziale ma zero adozione produce zero innovazione.
Al contrario, un piccolo miglioramento adottato da tutti può cambiare profondamente la cultura e la produttività di un’organizzazione.
Per questo l’innovation manager non vende tecnologie: guida percorsi di maturità digitale.
Osserva il contesto, calibra gli strumenti, accompagna le persone nel cambiamento.
Perché l’innovazione non si misura in linee di codice o in euro di investimento, ma nella capacità di trasformare un’abitudine collettiva.
Potrebbe interessarti anche